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CONSIGLIERI: COMPLICI O PARTIGIANI?

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consiglio-comunale-gaeta-22-04-2016

Vorremmo ricordare ai componenti della maggioranza del Consiglio Comunale di Gaeta, che oggi Gaeta (come prima Fondi e poi Formia), è già probabilmente infiltrata dalla malavita, come ha confermato in audizione il Questore di Latina, Giuseppe De Matteis, ascoltato su Radio Radicale il 18/05/2016. Pare che qualcosa si stia preparando, visto il via vai di visite ispettive da parte delle varie forze dell’ordine (Finanza, Carabinieri) e degli ispettori ministeriali presso il Comune, a seguito di denunce e di vari affari poco trasparenti o evidentemente illegali, come ricordiamo: il concorso dei Vigili Urbani (annullato e sotto inchiesta); la questione CO.I.FA.L. giudicata illegale dall’Associazione Antimafia A. Caponnetto, già al vaglio dell’ANAC e con parere negativo dell’Antitrust. Noi cittadini a cinque stelle di Gaeta già prontamente denunciammo l’evidenza, ritenendo per niente “pubblica” questa “gestione” della farmacia comunale della quale solo il 20% è di proprietà del Comune di Gaeta, mentre l’80% è di proprietà di un “per nulla rassicurante” soggetto privato. Questo 80% lascia solo margini a possibili risvolti di mala politica, come ricordiamo le recenti nomine dirigenziali dell’ente CO.I.FA.L attribuite all’avvocato e all’ex assessore comunale.

Un’Amministrazione, quella del nostro comune, che agisce con arroganza contro le minoranze, contro i cittadini, ma anche contro la legge.

Una nota negativa va particolarmente indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale Pina Rosato, che in occasione della seduta del 30 maggio, quando avrebbe dovuto esercitare il proprio ruolo di oppositore, ha invece espresso una secca e vergognosa astensione, respingendo la proposta legittima della minoranza (tra l’altro sottoscritta anche dai consiglieri di maggioranza Speringo e Accetta), ossia quella di avere una farmacia realmente pubblica, cosa evidentemente non gradita al Sindaco Mitrano (PDL) oramai sposo politico della recentemente “premiata” Rosato (PD).

Ci domandiamo, a questo punto, per i rischi di condanna (morale e fisica) che incorrono dietro quegli scranni, cosa provano nella propria coscienza queste persone, che non crediamo siano tutte colluse, forse solo incoscienti? Chiediamo loro di riflettere profondamente e trovare il coraggio di denunciare senza timori eventuali illeciti e ricatti. Non cerchiamo eroi, ma vorremmo ricordare che chi tace è complice e quindi anch’egli colpevole!

Gruppo Comunicazione M5S Gaeta

Richiesta al prefetto per scioglimento anticipato

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In questi giorni si è parlato del bilancio consuntivo e della diffida del Prefetto, desideriamo oltre che spiegarlo ai cittadini fornire anche una lettura politica della questione.

Il rendiconto consuntivo o conto consuntivo deve essere deliberato dal Consiglio Comunale entro il 30 aprile. In caso di inadempienza il Prefetto, territorialmente competente, concede una proroga di massimo 20 giorni per l’approvazione del consuntivo da parte del Consiglio Comunale ritardatario. Decorso inutilmente questo ulteriore termine, per legge il Prefetto deve avviare la procedura di scioglimento anticipato del Consiglio Comunale.
Occorre precisare che il suddetto termine di 20 giorni inizia a decorrere da quando perviene la proroga prefettizia al Comune inadempiente. Finché non perviene il provvedimento prefettizio il Comune non è inadempiente e quindi non rischia lo scioglimento anticipato.

Ad oggi il Comune di Gaeta non ha ancora approvato il rendiconto, né è pervenuta la proroga prefettizia. E’ palese che qualora pervenga la proroga prefettizia non vi sarebbero i termini tecnici per l’approvazione del rendiconto in tempi utili a scongiurare lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale di Gaeta. Ma perché si è giunti a questo punto? Non è difficile capirlo, basta sapere che il nostro sindaco oltre a svolgere un ruolo impegnativo in qualità diPrimo Cittadino ricopre la carica di Assessore al bilancio del Comune di Gaeta e altresì dirigente al settore economico del Comune di Fondi. Insomma tre comode poltrone e tre lauti stipendi. Appare chiaro come il triplice incarico, sia difficile da gestire, specialmente in un periodo caldo come quello dei bilanci.

La domanda è semplice, ma è possibile che nessuno nel nostro comprensorio sia competente per ricoprire la veste di assessore al bilancio? Per quale motivo il Primo Cittadino, dopo il giro di valzer degli assessori, non hai messo in discussione la delega al bilancio? Forse da quella prospettiva poteva controllare ogni singolo centesimo in entrata e in uscita dal comune di Gaeta e quindi esercitare anche pressioni nei confronti dei consiglieri della sua stessa maggioranza?

Ormai anche i cittadini si sono accorti delle balle raccontate riguardo la potente e performante macchina amministrativa, ma c’e un particolare che non ci è sfuggito, chi ha emanato (o quantomeno ratificato) il nuovo calendario sulla differenziata? Ebbene sempre l’uno e trino, anzi quadruplo, Dott. Mitrano che aveva con sé ad interim la delega all’ambiente. Certo appare paradossale che in tempi di crisi e di disoccupazione l’indefesso Sindaco abbia così tante posizioni amministrative che, nel nostro caso, provocano ritardi nella preparazione dei risultati di bilancio.

In queste condizioni sarebbe quantomeno opportuno che sua Eccellenza Sig. Prefetto di Latina voglia, senza indugio, diffidare immediatamente il Comune di Gaeta. Al contempo abbiamo già segnalato il caso ai nostri referenti in Parlamento. Questa è una delle tante anomalie che ci sono nella nostra bella Italia e che solo il Movimento 5 stelle può contrastare e riportare alla legalità.

DIFFERENZIATA: ULTERIORE SPESA ILLEGITTIMA?

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Con determina dirigenziale n. 19/C.T.A. del 26/01/2016 ad oggetto “Potenziamento del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti. Impegno di spesa” il Comune di Gaeta ha assunto l’impegno di spesa di € 124.500,00 oltre IVA per € 27.390,00, per un totale di € 151.890,00 per:

* estendere il servizio “porta a porta” in parte della zona di tipo C (colle S. Agata, via America, Monte Tortona);

* introdurre per i soli mesi di luglio e agosto 2016 l’isola ecologica itinerante.

Sembra una novità positiva per noi cittadini di Gaeta ma leggendo l’appalto all’art. 2 “Servizi in appalto” il territorio comunale è suddiviso in tre zone e precisamente:

* A ove è previsto il sistema di raccolta domiciliare/condominale (porta a porta)

* B ove è previsto il sistema di raccolta stradale organizzato

* C considerata adatta per entrambi i sistemi di raccolta e in automatico destinata al sistema di raccolta stradale organizzato con facoltà per la Ditta di proporre, come miglioria nella propria offerta tecnica, l’estensione del sistema della zona A cioè il domiciliare/condominale (porta a porta).

Dunque la zona di tipo C é già considerata all’interno della zone A o B lasciando la scelta alla Ditta nell’ambito della propria migliorativa offerta tecnica.

Dunque non si tratta di un servizio nuovo essendo previsto nell’appalto e dovendo la Ditta, qualora lo volesse, indicarlo nella propria offerta migliorativa e ciò significa che il suddetto impegno di € 151.890,00 deve essere considerato nell’importo dell’appalto e non una ulteriore spesa a carico della cittadinanza.

Nemmeno si può considerare adeguamento del canone contrattualmente definito poiché non vi è aumento delle utenze né oneri derivanti da nuove normative per l’espletamento dei servizi oggetto dell’appalto (art. 8 Modifiche ed ampliamenti dei servizi – Adeguamento canone) e nemmeno va considerato “Interventi d’urgenza” o “Servizi occasionali” come definiti contrattualmente agli articoli rispettivamente 44 e 45.

Ancora una volta è aggravata la posizione del contribuente Gaetano tenuto a pagare maggiorato il servizio raccolta rifiuti differenziata già previsto in appalto e quindi già dallo stesso sostenuto solo perché si decide di cambiare il sistema di raccolta rispetto a quanto definito in appalto e accettato dalla Ditta.

Anche se la motivazione è “la tutela della salute pubblica e il mantenimento del decoro urbano accettabile” si può ammettere un aggravamento dei costi dell’appalto a carico del contribuente in vigenza di contratto? D’altronde l’appalto obbliga la Ditta alla rimozione dei rifiuti abbandonati sul territorio comunale e allo sgombero dei punti di discarica abusiva.

Riguardo invece la previsione per i soli mesi di luglio e agosto 2016 del ricorso all’isola ecologica itinerante, ciò costituisce una vera variazione dell’appalto in corso di esecuzione per la quale va svolta gara pubblica, anche se ristretta.

Forte è la curiosità di sapere l’entità dei ricavi provenienti dal recupero e dalla vendita dei rifiuti differenziati spettante al Comune e all’Appaltatore come previsto dall’art. 10 dell’appalto. Mentre stiamo ancora aspettando il calendario degli interventi programmati e il dettaglio delle sanzioni comminate alla Ecocar srl, da noi richiesti alcuni mesi fa. Insomma una gestione per nulla trasparente e costosa alla collettività.

In pratica, questa ulteriore spesa illegittima (non prevista sul contratto), occorrente solo a tappare le incapacità di questa amministrazione, sarà sostenuta dai Gaetani, costretti a vivere in una delle città della provincia che sostiene il maggior costo per l’igiene pubblica, e nel contempo non è la più pulita o con un alto grado di soddisfazione del servizio.

PD E FORZA ITALIA, SOLO INTERESSI PERSONALI

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A sentirli, tutti interessati al salvataggio del proprio partito, dalla inevitabile lenta estinzione che sta avvenendo, grazie al risveglio delle coscienze di alcuni cittadini. PD con Forza Italia, o il contrario, non conta, purché ci siano fette di torta da divorare, tutti incatenati alle proprie poltrone, tutti a caccia di probabili incarichi e inciuci da portare a termine.

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Anche le parole di Augusto Narducci (consigliere comunale), Carmine Carandente, Gianluca Conte, Marcello Di Marco e Marco Sasso, lette sul comunicato stampa del 1° aprile scorso su http://www.h24notizie.com/2016/04/pd-gaeta-in-fase-terminale-alcuni-tesserati-nessun-dibattito-il-partito-vuole-andare-con-mitrano/, confermano solo quanto su detto, così come il passaggio della Rosato alla corte di Mitrano, che intanto, tra dimissioni, marchette elettorali da rispettare e per la Legge Delrio, denunciata dal M5S Gaeta, ha perso quasi tutta la maggioranza (da ricostruire per forza, con mezzo PD).

Come spesso accade in Italia i partiti sono autoreferenziali e neanche una parola sulle reali necessità dei cittadini e della città. Il Pd fino ad oggi è stata una spalla malcelata di questa maggioranza, che se avesse avuto un minimo di serietà politica si sarebbe schierata sin da subito con Forza Italia, mostrando realmente cosa fosse.

Intanto il sindaco continua a devastare la città con appalti “forzosi” e non prioritari: citiamo solo le ormai famose Rotatorie costate circa un milione di euro, il nuovo folle ascensore panoramico, un pugno nell’occhio nel quartiere medievale, che in realtà non ha nulla da far vedere, se non apprezzare il valore delle case sovrastanti. L’improbabile pista ciclabile, costruita a singhiozzo e pericolosa per i ciclisti. Persi centinaia di parcheggi senza alternativa e in barba al P.U.T. che è stato varato successivamente, suscitando da subito grosse polemiche. E ancora il dimenticato bagno pubblico, abbandonato da 2 anni e costato ai cittadini oltre €40.000; Per non parlare della nuova Fontana da €200.000 mentre le due storiche fontane di fronte al municipio sono in stato di degrado. Gli alberi monumentali tagliati e finiti chissà dove per favorire la solita ditta Aumenta che ha il monopolio in Città. E potremmo dilungarci ulteriormente sugli errori e le scelte scellerate di questa Amministrazione.

Ma al PD Gaetano, evidentemente piace questo atteggiamento in cui i cittadini non contano nulla, ha pensato astutamente di collaborare con un’amministrazioni tra le più arroganti e insensibili degli ultimi anni. In cui l’interesse privato è talmente evidente che basti pensare come l’ex vice sindaco ci aveva fatto credere di essersi dimesso per ricoprire un ruolo importante nel suo partito salvo poi ritrovarlo Presidente di LazioFarma S.p.a. con un lauto stipendio. E gli elettori? I cittadini che credevano in lui? Questo è l’esempio della politica locale? Si progettano riqualificazioni, quindi appalti che non interessano alle famiglie, e non si parla mai di lavoro per i disoccupati, o come incentivare il commercio e le attività esistenti.

Senza titolo-1 2copiaInsomma, mentre si ideano le solite alleanze anti onestà, a disprezzo di qualsiasi ideologia politica, si allevano cicogne amiche che covano uova pasquali da regalare a potenziali elettori. Noi ricordiamo che durante la campagna elettorale del 2012, il sindaco aveva promesso meno tasse, più lavoro e, che avrebbe rinunciato ad uno dei suoi ricchi stipendi, ma non risulta a tutt’oggi alcuna rinuncia, bensì un aumento sostanziale delle tasse.

Quelli del PD, invece, parlavano da veri oppositori, ma leggendo le parole dei suddetti e i fatti della Rosato, come sempre, dimostrano di fare sempre tutto l’opposto di quanto dicono. Siamo sicuri che gli elettori di questi 2 partiti siano soddisfatti e ripeteranno il precedente errore? Noi no! Il PD che doveva raccogliere l’eredità morale di Berlinguer si affranca a uno dei peggior partiti della storia della Repubblica Italiana. Allora ecco come destra e sinistra sono solo segnali stradali che ingannano i cittadini.

Provate a respirare aria fresca nel nostro Meetup, almeno qui troverete coerenza e serietà.

Vendita all’asta case di proprietà comunale 

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ll meetup Gaeta 5 stelle difende le famiglie che stanno per vedere all’asta le rispettive abitazioni. L’amministrazione comunale con deliberazione di giunta n.103 del 15 /06/2012 elenca i beni immobili da inserire nel piano di valorizzazione degli immobili comunali non strumentali nei quali sono inseriti tra gli altri gli alloggi di Salita della Civita, Vico della Sorresca, Via Bausan, Via lungomare caboto località Arzano (Mazzamariello). Tra gli alloggi messi all’asta a Salita della Civita e Vico della Sorresca ci sono alcuni inquilini con regolare contratto E.R.P (Edilizia Residenziale Pubblica ) la cui specifica normativa definisce chiaramente modalità totalmente diverse per la vendita, che non prevedono l’asta, e che stabilisce precisi parametri per il calcolo del valore degli appartamenti.

Il decreto interministeriale del 24 /02 /2015 pubblicato sulla gazzetta ufficiale n.115 del 20/05 /2015 prevede che gli enti proprietari d’immobili di Edilizia Residenziale Pubblica in coerenza con i programmi regionali finalizzati a soddisfare il fabbisogno abitativo, predispongano, entro 4 mesi dalla data di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, specifici programmi di alienazione al fine di una più razionale ed economica gestione del patrimonio. I termini per predisporre i suddetti programmi sono scaduti il 20/09/2015 come da art.1 comma 1 del decreto. La regione Lazio ha recepito tale decreto nei termini previsti con deliberazione di giunta n.410 del 04 /08 /2015, cosa che non ha fatto l’amministrazione comunale di Gaeta. Questo è un altro motivo per pensare che nelle intenzioni di suddetta amministrazione ci sia quella di fare cassa facendo presunte aste illegittime ed illegali.
Una signora inquilina di uno degli alloggi in salita della Civita e titolare di contratto E.R.P ha già agito per vie legali da circa un anno e mezzo per far rispettare il suo contratto ma l’amministrazione comunale, incurante del giudizio pendente presso il tribunale di Cassino ed ormai imminente, con il suo solito fare prepotente bandisce un asta per la vendita di suddetti immobili.

 

Qualora i giudizi pendenti dessero torto al comune di Gaeta, l’eventuale asta e gli eventuali rogiti notarili sarebbero nulli? O meglio gli incauti acquirenti sono a conoscenza di questa situazione?

Inoltre ci chiediamo alla voce di entrata quale sarà la corrispondente voce di spesa? Cioè come l’attuale Amministrazione comunale intenda impegnare le somme derivanti dalla vendita dei suddetti immobili?

Altra ipotesi di maggior rilievo, qualora l’asta, in tutto o in parte, vada a buon fine ma anche uno solo degli attuali occupanti non risulti acquirente-aggiudicatario, come intenda risolvergli la problematica della ricerca di nuova casa? Lo lasciamo per strada?

Gli attuali canoni locativi (come risulta da perizia allegata alla determina 143/RU del 22/12/2015) riscossi dalla Amministrazione comunale, e le capacità di reddito degli occupanti non consentono di affrontare in serenità i canoni locativi presenti nel libero mercato di Gaeta, poiché alta è la probabilità che il terzo acquirente-aggiudicatario non rinnoverà gli attuali contratti locativi alle stesse condizioni economiche. Pertanto chiediamo all’Amministrazione in carica di rivedere tout court la questione alloggi popolari e tenere bene a mente che il diritto all’abitazione è tra i primi articoli nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nella Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali.

Gruppo Comunicazione “Meetup Gaeta 5 stelle”

ANCHE L’ANTITRUST DA RAGIONE AL M5S BRACCIANO E GAETA

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CO.I.FA.L. Consorzio intercomunale per la gestione di farmacie comunali: stop dell’Antitrust agli affidamenti diretti

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I Comuni di Gaeta e Bracciano hanno costituito il Consorzio CO.I.FA.L. per la gestione delle rispettive farmacie comunali. Al Consorzio ha aderito anche il Comune di Castelmadama. Successivamente però il Consorzio CO.I.FA.L. ha deliberato di affidare la gestione delle farmacie comunali dei tre Comuni consorziati a una società mista pubblico-privato di cui però il socio privato ha la maggioranza del capitale sociale (80%). Nasce la società mista LAZIOFARMA per la gestione diretta delle farmacie comunale dei 3 Comuni consorziati e automaticamente delle eventuali future farmacie comunali qualora al Consorzio CO.I.FA.L. aderiranno nuovi Comuni.

Viene interpellata l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) che si esprime con un proprio parere, del 5 febbraio 2016, e censura la succitata prassi per due motivi:

  1. l’affidamento diretto della gestione delle farmacie comunali senza la obbligatoria gara pubblica, poiché è sufficiente l’adesione di un Comune al Consorzio COIFAL, viola le regole della concorrenza;
  2. la nuova società mista pubblico-privato LAZIOFARMA è sottratta al controllo pubblico dei Comuni poiché il socio privato detiene la maggioranza del capitale sociale (80%) e di conseguenza la gestione del servizio pubblico delle farmacie comunali non è più pubblica ma privata.

Il parere dell’Antitrust si conclude con la sollecitazione al destinatario a conformarsi alle indicazione dell’Autorità entro il termine perentorio di trenta giorni. Se ciò non dovesse avvenire sempre l’Antitrust può ricorrere al TAR tramite l’Avvocatura dello Stato. Stando così le cose appare quantomeno paradossale che chi cercava di far luce sull’architettura messa in piedi dai tre comuni per gestire le farmacie pubbliche ottenute mediante l’esercizio della prelazione nei confronti della Regione Lazio sia stato tacciato di voler boicottare l’iniziativa. Ci chiediamo a questo punto cosa abbia spinto il Coifal, a querelare l’associazione contro le mafie Antonino Caponnetto ed a parlare di “campagna mediatica diffamatoria” quando il parere dell’agcm dice altro. Come chiarisce l’autorità qui nessuno ha orchestrato nulla. Ci auguriamo Infine che il Coifal non abbia remunerato legali per la presentazione. Sarebbe a questo punto il caso che l’amministrazione comunale riferisse al consiglio comunale ed alla cittadinanza sulla gestione dell’intera vicenda.

Per chi ne volesse sapere di più si precisa che il suddetto parere è disponibile nel bollettino dell’Antitrust n. 7 del 14/03/2016 o sull’indirizzo internet

http:// www.agmc.it/bollettino-settimanale/8154-bollettino-7-2016.html

Gruppo Comunicazione Meetup M5S Gaeta

ACQUA PUBBLICA: MITRANO NON PRENDA IN GIRO I CITTADINI

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ACQUA MITRANO copia

Il 17 febbraio scorso, abbiamo raccolto alcune testimonianze tra i presenti al consiglio comunale, tutti interessati al punto 13 (anticipato al 3° per richiesta di Raimondi, poi finalmente approvato da tutti, tranne Accetta che si è astenuto).

Presa la parola Mitrano, con una faccia di bronzo e le solite parole da venditore di fumo, ha girato la frittata come se egli fosse stato tra i primi firmatari e il coautore del lancio della campagna contro i distacchi (iniziata invece dall’apposito “comitato” e seguita logisticamente da Rifondazione, sempre appoggiata da tutte le opposizioni (tranne che dal tacente e opportunista PD che pure poi approvava “per forza” alla votazione finale).

Concludendo, il sindaco, sparando una balla grossa come un pianeta, ha lasciato intendere che si farà personalmente carico di riportare pubblica tale gestione (che è sempre stato uno dei punti di forza del programma di Governo del Movimento 5 Stelle, “fatti” non da poco, che i cittadini dovranno ricordare al momento opportuno). Invece, “chiacchiere” da campagna elettorale, in netta contraddizione, considerando che fu proprio lui uno dei firmatari dell’accordo sottoscritto con Acqualatina nell’estate 2014 (Mitrano non risultava certo nell’elenco degli 11 sindaci oppositori), accordo che prevedeva l’aumento di tariffe e inserimento del deposito cauzionale anche per i contratti già in essere, una batosta per migliaia di famiglie costrette a subire un vero e proprio abuso di Acqualatina, con la complicità di alcuni sindaci della provincia. Un abuso sia per quanto riguarda l’aumento delle tariffe (triplicate da quando privatizzato il servizio) che l’inserimento del deposito cauzionale, voce di costo imposto in modo indiscriminato e scriteriato, in totale contrasto con ogni principio che permea la disciplina normativa afferente ai diritti dei consumatori, perché imposto unilateralmente per tutti i contratti, anche quelli già in essere, per i quali il deposito cauzionale viene retroattivamente applicato, ad onta di quanto prevede la disciplina contrattuale, imposto in modo unilaterale ad un contraente, che non ha possibilità di scelta.

Mettendo da parte queste contraddizioni del sindaco di Gaeta, i cittadini devono invece tenere in mente che il Movimento 5 Stelle, ha come priorità assoluta: “sottrarre il business dell’acqua ai privati e alla politica corrotta, ripristinando così la gestione pubblica, per ridurre sostanzialmente i costi del servizio per le famiglie”.

Gruppo Comunicazione Meetup Gaeta 5 Stelle

Mitrano continua a violare la legge n 56/2014

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A seguito del comunicato del Meetup Gaeta 5 Stelle, che denunciava il mancato rispetto della legge Delrio sulle quote rosa (la giunta Mitrano ne ha solo una), la consigliera Costabile e l’ex sindaco Raimondi hanno poi chiesto una mozione da discutere con urgenza al già programmato consiglio, che poi è iniziato alle ore 16.00 circa dello scorso 1° marzo.

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Marina Costabile

La richiesta era legittima, non tanto per l’urgenza, ma per lo spazio che poteva trovare l’argomento tra i soli 3 punti all’ordine del giorno previsti: Modifiche al regolamento comunale e delle commissioni; Progetto ascensore quartiere medioevale; Variante urbanistica riguardante ubicazione dell’asta del pesce in zona peschiera. Ma l’amministrazione non ha consentito l’inserimento di un quarto punto (tra l’altro, molto scomodo, evidentemente).

Inoltre, la mancanza del numero legale, perché assenti i tre consiglieri (Accetta, Speringo e Magliozzi), faceva crescere la speranza che tutto slittasse, ma così come spesso accade nell’attuale Governo delle larghe intese, e forse anche per interessi personali, anche a Gaeta si è verificato ancora un altro episodio che lascia riflettere i cittadini: difatti, in questa giunta di maggioranza Forza Italia, la maggior rappresentante del PD, Pina Rosato, decideva di entrare in aula per discutere solo il punto della variante, che era riuscita a far anticipare, con l’approvazione troppo facile della maggioranza (strano), facendo così proseguire il consiglio per discutere l’unico argomento tra quelli previsti, il “mercato del pesce”.
Dopo un ulteriore azione del genere, come si può non sospettare di un eccessivo interesse personale, sia di qualcuno della maggioranza che dell’opposizione?

300E ovvio che con l’avvicinarsi delle nuove amministrative, tutti vogliono mostrarsi generosi anche verso una particolare categoria come i pescatori, ma snobbare con un semplice gesto tutto il resto degli argomenti (come magari era importantissimo protestare contro l’installazione di una ascensore pubblica ma “praticamente privata” su suolo pubblico di un area medievale con forte e negativo impatto paesaggistico, in epoca precedente respinta da Raimondi, invece subito accolta per la discussione dal sindaco in carica).

Fatto sta che il PD (nonostante il pietoso comunicato di giustifica pubblicato in seguito) ha evitato di far decadere la seduta. E a quelle condizioni, il resto della minoranza è stato così costretta a rientrare in aula per dare battaglia almeno sul quel punto, durante la quale, mi raccontano alcuni testimoni, il sindaco non partecipava con attenzione e professionalità (come spesso accade quando vuole disprezzare gli interventi delle opposizioni), uscendo e rientrando dall’aula, telefonando, ridendo e scherzando con terzi nei corridoi per poi rientrare e rispondere a casaccio, e tal volta volgarmente, sugli argomenti (alla: “tanto poi faccio come mi pare”). Intanto si perpetua a violare anche la Legge 56/2014. Vergogna !!!

QUOTE ROSA, MITRANO NON RISPETTA LA LEGGE

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Alla luce della norma sulla composizione delle Giunte Comunali (Legge Delrio n. 56/2014 art. 1, comma 137) nei Comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, nessun dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico. La norma va intesa che nel calcolo della percentuale deve tenersi conto anche del Sindaco, componente della Giunta.
La norma ha la finalità di garantire un equilibrio della rappresentanza politica dei due sessi e la chiarezza del testo normativo porta a non ammettere alcuna deroga perché è chiaro l’intento del legislatore di attribuire alla percentuale indicata (40%) un valore cogente e precettivo.
Un recente caso, sollevato dalla portavoce del MoVimento 5 Stelle Giulia Fiorillo, relativamente alla giunta del Comune di Fontanafredda, dove l’esecutivo è composto da 2 sole donne e 5 uomini, in piena violazione della legge, è stata informata la Prefettura di Pordenone e il Servizio elettorale della Regione, che ha confermato, per iscritto, l’illegittimità della nomina.
Lo stesso Servizio elettorale ha anche ricordato che se il sindaco di Fontanafredda non avesse modificato la composizione della giunta autonomamente, la successiva azione da perseguire per far rispettare le quote è il RICORSO AL TAR, strada che il MoVimento 5 Stelle ha deciso di intraprendere.
Invece, la Giunta del Comune di Gaeta è composta di 6 (sei) persone: 5 (cinque) Assessori e il Sindaco. Riguardo la composizione sul genere vi sono 5 (cinque) uomini e 1 (una) donna, mentre per la normativa vigente, il rapporto deve essere minimo 2 (due) per uno dei due sessi. Tutto ciò nonostante in passato la consigliera Marina Costabile abbia chiesto più volte l’aggiunta di un’ulteriore donna.
Con ciò si dimostra il disprezzo delle leggi dello Stato e arroganza verso chi si oppone alle illegalità.
Pertanto si invita il Sindaco di Gaeta, cui spetta la nomina degli Assessori, e il Consiglio Comunale di Gaeta, per i compiti di controllo anche sugli organi politici, di adeguare la composizione di genere della Giunta Comunale al dettato normativo succitato.
Diversamente ne verrà informata la Prefettura di Latina e il Servizio elettorale della Regione per dichiarare l’illegittimità della composizione della Giunta Comunale stessa.
In estrema ratio rimarrà il ricorso al TAR tenuto conto della giurisprudenza amministrativa (TAR Calabria, sede di Catanzaro, sentenze n. 1, 2, 3, 4 del 2015 di annullamento dei provvedimenti di nomina di quattro Giunte Comunali) .
Gruppo Comunicazione Meetup Gaeta 5 Stelle